Futili motivi. Così la Questura di Barletta ha motivato l’omicidio del 43enne Giuseppe Tupputi, ucciso nel suo bar a Barletta dopo essere stato raggiunti da alcuni colpi di pistola. Il presunto autore, Pasquale Rutigliano, 32enne sorvegliato speciale, è stato sottoposto a fermo ieri mattina grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno potuto ricostruire l’accaduto.
Secondo quanto appreso tutto sarebbe partito dopo la richiesta di una bottiglia di birra, ma a scatenare la discussione, stando a quanto appreso dai social, pare sia stato l’uso della mascherina. Il 32enne ha così uscito la pistola e ha sparato tre colpi di pistola che hanno ferito mortalmente il 43enne.
Il 32enne, dopo aver commesso il fatto, ha cercato di far perdere le proprie tracce e non sarebbe rientrato a casa entro le 22 violando le prescrizioni a lui imposte. Dopo essersi sentito braccato ha deciso di presentarsi al Commissariato col suo legale di fiducia.
Rutigliano, dopo gli adempimenti di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale a disposizione della competente autorità giudiziaria. Domani, giovedì 14 aprile, il 32enne sarà interrogato dal Gip di Trani ed il 15 aprile sarà conferito l’incarico al medico legale per l’espletamento dell’autopsia sulla salma della vittima.
Nel frattempo la oglie di Giuseppe Tupputi si sente abbandonata. Giuseppina Musti, tramite il suo legale Francesco Piccolo ha fatto una richiesta di aiuto per riuscire ad affrontare le responsabilità dell’attività. “A fronte dell’enorme clamore mediatico della vicenda – ha spiegato il legale – non ha ricevuto neanche una telefonata da parte di alcun rappresentante istituzionale, fatta eccezione per la visita della maestra della bambina più grande e la vicinanza di amici e familiari”.