Le parti civili che avevano chiesto di costituirsi nel processo a carico di Renato Canonico, il 61enne accusato di rissa aggravata dalla morte nella vicenda conclusa con l’omicidio del 29enne Vito Caputo, avvenuto a Capurso la sera dello scorso 16 marzo, sono state escluse dalla Corte d’Assise di Bari. È stata infatti accettata un’eccezione presentata dai legali di Canonico che ha dichiarato le costituzioni inammissibili. Gli avvocati hanno poi sollevato un’eccezione di competenza della Corte d’assise in merito al reato per cui Canonico è a processo, eccezione condivisa dal pm Michele Ruggiero. Si dovrà attendere il prossimo 23 gennaio per sciogliere la riserva.
L’unico imputato per l’omicidio di Caputo resta il figlio di Renato Canonico, il 27enne Piero, che risponde anche del tentato omicidio di Fabio Domenico Chiarelli, amico della vittima rimasto ferito, e che ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato. Chiarelli, coinvolto nella vicenda con l’accusa dei reati di rissa, violenza privata aggravata e violazione della sorveglianza speciale, sta seguendo la strada del patteggiamento, per il quale si discuterà il prossimo 23 febbraio. Chiarelli, finito ai domiciliari, è stato portato in carcere prima di Natale perché scoperto ad utilizzare il cellulare. Oggi è tornato ai domiciliari in quanto le lesioni subite quella sera richiedono un trattamento medico incompatibile con il carcere.