Il processo a carico di Renato Canonico, il 61enne accusato di rissa aggravata dalla morte nella vicenda conclusa con l’omicidio del 29enne Vito Caputo, avvenuto a Capurso la sera dello scorso 16 marzo, sarà celebrato davanti a un giudice monocratico del Tribunale di Bari. Il presidente della Corte d’Assise, Antonio Diella, ha infatti accolto l’eccezione dei difensori dell’imputato, dichiarando l’incompetenza della stessa Corte e ordinando la trasmissione degli atti al Tribunale. La data d’udienza sarà fissata in seguito dal giudice a cui sarà assegnato il processo.
L’unico imputato per l’omicidio di Caputo resta il figlio di Renato Canonico, il 27enne Piero, che risponde anche del tentato omicidio di Fabio Domenico Chiarelli, amico della vittima rimasto ferito, e che ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato. Chiarelli, coinvolto nella vicenda con l’accusa dei reati di rissa, violenza privata aggravata e violazione della sorveglianza speciale, sta seguendo invece la strada del patteggiamento, per il quale si discuterà il prossimo 23 febbraio. Chiarelli, finito ai domiciliari, era stato portato in carcere prima di Natale perché scoperto ad utilizzare il cellulare. Qualche giorno fa è tornato ai domiciliari in quanto le lesioni subite quella sera richiedono un trattamento medico incompatibile con il carcere.