Ha avuto inizio questa mattina a Brindisi il processo di Paolo Stasi, il 16enne freddato il 9 novembre 2022 a Francavilla Fontana sull’uscio di casa da due colpi di pistola. Il processo riguarderà anche la presunta rete di spaccio di droga scoperta nel corso delle indagini, individuato anche come movente del delitto dagli inquirenti. La Corte d’Assise ha respinto la richiesta di rito abbreviato ripresentata dal legale del 22enne Cristian Candita, accusato di omicidio volontario premeditato e aggravato dai futili motivi insieme a Luigi Borraccino, all’epoca dei fatti ancora minorenne. Secondo quanto sostenuto dall’accusa, Candita avrebbe guidato l’auto con la quale i due giovani avrebbero raggiunto l’abitazione della vittima. L’istanza è stata rigettata per la sussistenza delle aggravanti che impediscono di concedere il rito abbreviato.
In aula era presenti anche i genitori di Paolo Stasi, che si sono costituiti parti civili, mentre non era presente Luigi Borraccino, ritenuto dagli inquirenti la persona che ha esploso i due colpi contro Paolo Stasi. Il giovane sarà giudicato a Lecce dal tribunale dei minori perché il 9 novembre 2022 non aveva ancora 18 anni. La mamma di Paolo Stasi, Nunzia D’Errico, è indagata per spaccio di sostanze stupefacenti. Stessa accusa contestata anche a Candita, Borraccina, alla 25enne Marirosa Mascia, alla 21enne Sara Canovari e al 40enne Cosimo Candita.
Per gli investigatori l’omicidio del 19enne è riconducibile a un debito di 5mila euro contratto con Borracino da Stasi e dalla madre per il consumo di hascish e marijuana che venivano confezionati ai fini di spaccio nell’abitazione della famiglia Stasi a seguito di un accordo tra Borracino e la D’Errico. La donna ed il figlio poi ucciso avrebbero consumato la droga, ma l’avrebbero pagata solo in parte.