“Ci aspettiamo che venga fuori la verità, non quella che ha fatto comodo per far chiudere un processo senza nessun traccio di prova. Mi aspetto che mio figlio torni ad avere un padre che, per colpa della giustizia italiana, non ha potuto avere per 10 anni. Lui è molto fiducioso per questo sopralluogo, anche io lo sono. Solo il Padre eterno sa quella che succederà ora. Tutti sappiamo che persona è Antonio, chi lo conosce sa che non può aver fatto lui una cosa del genere”. A parlare ai microfoni di TeleNorba è Rossella Chiarella, moglie di Antonio Colamonico, condannato in via definita dalla Cassazione a 26 anni e 6 mesi di reclusione con l’accusa di aver ucciso in un centro estetico di Mola di Bari l’estetista italo brasiliana Bruna Bonvino, sua ex amante. Questa mattina i carabinieri del Ros e i consulenti di Antonio Colamonico sono tornati sul posto. L’accertamento, al fine di una revisione del processo, è irripetibile poiché, dopo di questo, sarà restituito ai legittimi proprietari ed è stato condotto da Luciano Garofano, generale dei carabinieri in pensione ex comandante dei Ris di Parma e presidente dell’Accademia italiana di scienze forensi.
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- di: Raffaele Caruso
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