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Omicidio De Giosa a Lecce, il 43enne di Adelfia era tornato libero da poco. Sottoposto a stub 24enne del posto

19 Dicembre 2024
– Autore: Raffaele Caruso
19 Dicembre 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Un giovane leccese di 24 anni è stato accompagnato in Questura poco dopo l’omicidio di Giuseppe De Giosa, il 43enne di Adelfia ucciso in un agguato ieri pomeriggio in via Papini nel rione Santa Rosa di Lecce, e sottoposto alla prova dello stub per rilevare eventuali residui di polvere da sparo sulle mani. Il giovane, già noto alle Forze dell’Ordine per precedenti di droga, non risulta al momento indagato. La pista seguita è quella legata al mondo della droga, De Giosa, raggiunto dai colpi esplosi da una pistola e da un kalashnikov), è considerato affiliato al clan barese Di Cosola.

Le indagini a quanto pare procedono spedite con perquisizioni e accertamenti, tutte le persone interessate sono legate al mondo dello spaccio in città. Al fianco del corpo della vittima, trovato riverso in una Fiat Panda, sono stati trovati sette chili di hashish nascosti in un borsone di rosso. Nel cofano, poi, c’erano altre due buste simili ma vuote. Sequestrato anche il telefonino di De Giosa, all’interno potrebbero trovarsi indizi importanti per risalire agli ultimi contatti.

Il 43enne era ritenuto un elemento di spicco della criminalità organizzata barese. Coinvolto circa dieci anni fa in un blitz antidroga ribattezzato “Hinterland 2”, era tornato in libertà di recente e per le informative di polizia era ritornato nel giro. Resta da capire perché si trovava a Lecce con un carico di droga in auto rimane un mistero.