Skip to content

Omicidio Fazio a Barivecchia: Lello Capriati e la scarcerazione celebrata con fuochi d’artificio e TikTok

2 Aprile 2024
– Autore: Redazione Quinto Potere
2 Aprile 2024
– Autore: Redazione Quinto Potere

Dopo 21 anni e aver scontato la condanna definitiva a 17 anni per concorso nell’omicidio di Michele Fazio, nell’agosto del 2022 Raffaele Capriati, detto Lello, figlio di Sabino e nipote di Tonino, storico boss di Barivecchia tornò libero. Ieri è stato ucciso in un agguato a Torre a Mare, dopo essere stato raggiunto da 4 proiettili.

L’omicidio di Michele, un ragazzo innocente che stava rientrando a casa, avvenne tra i vicoli del borgo antico il 12 luglio 2001. In quel periodo da mesi era in corso la guerra tra i clan Capriati e Strisciuglio. La sua libertà fu “celebrata” su Tik Tok dalla moglie e da altri familiari, poi festeggiata con fuochi d’artificio in una delle piazze principali di Bari vecchia, a pochi metri dal commissariato di Polizia e dalla casa dei genitori di Michele.

Pinuccio Fazio, padre di Michele Fazio, commentò qualche ora dopo la notizia della scarcerazione di Raffaele Capriati e dei festeggiamenti riservati per lui nelle vie di Barivecchia. “Non abbiamo nulla da temere. Continueremo ad andare nelle scuole e nelle parrocchie a incontrare i ragazzi per evitare che possano finire sulla cattiva strada. Siamo migliori di loro e non ci fermeremo. Quando ammisero di averlo ucciso sottolinearono di aver ammazzato un ragazzo buono. Questo non capita quando si uccidono tra loro perché hanno paura di ritorsioni. Abbiamo perdonato pubblicamente uno del commando e lui stesso ha chiesto di vederci per guardarci negli occhi. Lello Capriati non deve chiedere perdono a noi, ma alla comunità per quello che ha fatto. Ha scontato la sua pena e non ho da aggiungere nient’altro. Quei fuochi d’artificio non erano rivolti a noi, ma erano un chiaro messaggio diretto allo Stato. Noi continuiamo ad andare avanti per la nostra strada portando in giro l’importanza della legalità nel nome di Michele”.