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Omicidio Fazio, libero Lello Capriati. Il padre di Michele: “Fuochi d’artificio sfida allo Stato”

1 Settembre 2022
– Autore: Redazione Quinto Potere
1 Settembre 2022
– Autore: Redazione Quinto Potere

Pinuccio Fazio, padre di Michele Fazio, dopo la notizia della scarcerazione di Raffaele Capriati e dei festeggiamenti riservati per lui nelle vie di Barivecchia, ha deciso di dire la sua, non sulla scarcerazione di uno degli esecutori dell’omicidio, ma per recapitare un messaggio chiaro. “Non abbiamo nulla da temere. Continueremo ad andare nelle scuole e nelle parrocchie a incontrare i ragazzi per evitare che possano finire sulla cattiva strada. Siamo migliori di loro e non ci fermeremo”.

Michele fu ucciso 21 anni fa, nel periodo delle guerre tra clan, da una pallottola vagante destinata a uno degli Strisciuglio. Lello Capriati, figlio di Sabino e nipote di Tonino, storico boss di Barivecchia, era stato accusato dell’omicidio e condannato insieme a Francesco Annoscia e Michele Portoghese, mentre Leonardo Ungredda fu ucciso prima dell’arresto.

Capriati, dopo aver ammesso di aver ucciso il 16enne, ha scontato i suoi 19 anni di pena (all’epoca dell’arresto aveva 19 anni). “Quando ammisero di averlo ucciso sottolinearono di aver ammazzato un ragazzo buono. Questo non capita quando si uccidono tra loro perché hanno paura di ritorsioni”.

La sua scarcerazione è avvenuta martedì sera ed è stato accolto a Barivecchia con un tripudio di fuochi d’artificio. Pinuccio non serba rancore e sottolinea come il perdono non si nega a nessuno. “Abbiamo perdonato pubblicamente uno del commando e lui stesso ha chiesto di vederci per guardarci negli occhi”.

Riferendosi a Lello Capriati sottolinea: “Non deve chiedere perdono a noi, ma alla comunità per quello che ha fatto. Ha scontato la sua pena e non ho da aggiungere nient’altro. Quei fuochi d’artificio non erano rivolti a noi, ma erano un chiaro messaggio diretto allo Stato. Noi continuiamo ad andare avanti per la nostra strada portando in giro l’importanza della legalità nel nome di Michele”.