Torniamo ad occuparci della morte del clochard 37enne trovato senza vita in corso Italia. Da sabato scorso, giorno della tragedia, tutto è rimasto come prima sul luogo del delitto. Addirittura c’è il panno utilizzato dal 118 per coprire il cadavere. Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso tutto, ma non solo perché c’è un testimone oculare che ha riconosciuto le quattro persone, tutte straniere e tutti assuntori di sostanze stupefacenti, che hanno aggredito violentemente il 37enne dopo l’ennesima discussione animata.
La vittima sarebbe stata più volte presa a pugni e calci, fino ad essere scaraventata a terra e lasciata lì in gravissime condizioni. I dissapori tra gli aggressori e il clochard erano noti a tutti, quel giorno pare che il 37enne abbia avuto da ridire sul fatto che i quattro si fossero posizionati vicino a lui per consumare la droga. Dalle parole si è passati ai fatti. A chiedere aiuto un altro clochard che ha fermato un’auto in transito, il conducente del mezzo ha subito chiamato i soccorsi, ma una volta sul posto il 118 non è riuscito a rianimarlo.
Il testimone oculare ha molta paura, trovandosi nella zona e frequentando gli stessi aggressori. Nessuno si è prodigato per assicurargli protezione o un posto dove stare in attesa degli sviluppi della vicenda. Da sempre denunciamo l’inferno di Corso Italia, con numerosi servizi, e non ci spieghiamo come nessuno intervenga da anni. La tragedia che si è consumata sabato è la prova che non esageriamo e che va fatto assolutamente qualcosa per ridare dignità ad una zona che sembra completamente abbandonata da tutti.