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Omicidio Nardelli a Taranto, ritrovata dopo un anno e mezzo l’arma del delitto: a svelare la posizione il killer

12 Dicembre 2024
– Autore: Raffaele Caruso
12 Dicembre 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Su indicazione fornita nei giorni scorsi dal presunto killer nel corso del processo in Corte d’Assise a Taranto, in collegamento dal carcere, ieri mattina è stata ritrovata dalla polizia l’arma che sarebbe stata utilizzata per l’omicidio di Cosimo Nardelli, di 62 anni, ucciso la sera del 26 maggio 2023 con due colpi di pistola in via Cugini.

La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Gli agenti della Squadra mobile dopo alcuni giorni di ricerche sono riusciti a individuare il luogo all’interno di una villa, nella borgata di San Vito, dove si trovava l’arma, che era nascosta in un secchio. La pistola sarà fatta analizzare per comprendere se sia stata utilizzata per uccidere Nardelli. Nell’ultima udienza del processo, era stato Aldo Christian Vuto, di 20 anni, reo confesso del delitto, a indicare il luogo in cui era stata occultata.

Per i pubblici ministeri Milto De Nozza e Francesco Sansobrino, il 44enne Paolo Vuto è ritenuto l’organizzatore dell’agguato mortale, a Tiziano Nardelli (fratello della vittima) è contestata l’accusa di essere il mandante mentre Aldo Cristian Vuto, figlio di Paolo, sarebbe l’esecutore materiale del delitto e il 23enne Francesco Vuto, cugino di Paolo, sarebbe stato alla guida dello scooter su cui viaggiava il killer. Il movente dell’omicidio potrebbe essere collegato alla decisione di Cosimo Nardelli di liquidare la cooperativa di famiglia e suddividere la proprietà con gli altri fratelli.