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Omicidio Rafaschieri, fornì alibi al killer: l’ex comandante di Sammichele rischia 9 anni di carcere

5 Luglio 2022
– Autore: Eleonora Francklin
5 Luglio 2022
– Autore: Eleonora Francklin

Chieste undici condanne a pene comprese tra l’ergastolo e 16 mesi di reclusione coinvolti nel procedimento penale sul duplice agguato mafioso avvenuto il 24 settembre 2018 che causò la morte di Walter Rafaschieri e il ferimento del fratello Alessandro. Tra gli imputati anche l’ex comandante della Polizia Locale di Sammichele di Bari, Domenico D’Arcangelo, e i pluripregiudicati del quartiere Japigia Giovanni Palermiti e Filippo Mineccia.

L’ex comandante rischia una condanna a 9 anni 4 mesi di reclusione in quanto, stando alle indagini, avrebbe aiutato Giovanni Palermiti a costruire un alibi. Secondo gli elementi raccolti, l’ex comandante avrebbe detto a una vigilessa di redigere un falso verbale di violazione del codice della strada per guida in contromano per attestare la presenza del figlio del boss Eugenio a Sammichele. In cambio avrebbe ricevuto un i-Phone dal valore di 800 euro. L’ex comandante risponde di corruzione e falso con aggravante mafiosa.

Per Domenico Milella il pm Buquicchio ha chiesto 9 anni e 4 mesi di reclusione, 20 anni pper il pregiudicato Michele Ruggieri, 18 anni per Riccardo Campanale e 7 anni e 10 mesi di reclusione per Gianfranco Catalano.

Per altri quattro imputati, accusati di aver fornito supporto logistico ai killer, sono state chieste condanne tra 5 anni e 1 anno e 4 mesi di reclusione. Il processo si sta celebrando con il rito abbreviato dinanzi al gup del Tribunale di Bari Giuseppe Battista. Il Comune di Sammichele è costituito parte civile. Si tornerà in aula il 26 luglio per concludere le discussioni delle difese e poi il 20 settembre per repliche e sentenza.