Ambigue ma non mafiose le condotte avute dall’ex comandante della Polizia Locale di Sammichele nel rapporto con il figlio del boss Giovanni Palermiti. Per questo motivo è stato deciso che Domenico D’Arcangelo può lasciare il carcere e essere ristretto agli arresti domiciliari nella sua casa di Adelfia. L’ex comandante era stato condannato a 5 anni di reclusione per corruzione e falso, con aggravante mafiosa nell’ambito dell’omicidio di Michele Walter Rafaschieri. Il delitto è legato alla guerra tra clan e fu commesso per mano di Giovanni Palermiti, Filippo Mineccia e Domenico Milella, rispettivamente condannati all’ergastolo, a 20 e a 9 anni. Secondo le indagini D’Arcangelo avrebbe convinto una vigilessa a redigere una multa falsa per guida contromano nei confronti di Palermiti, attestando la sua presenza a Sammichele e fornendogli un falso alibi. Per il giudice Giuseppe Battista, considerando che l’ex comandante è in carcere dal 22 ottobre del 2021 e ha sempre tenuto una condotta positiva, oltre allo stato di incensuratezza e assenza di carichi pendenti, ha deciso di revocare la misura cautelare carceraria sottolineando lche le sue condotte non erano legate al fine di agevolare il clan.
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- di: Raffaele Caruso
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