Nell’udienza celebrata questa mattina, il pubblico ministero ha contestato due nuovi aggravanti per Francesco Cannone, il giovane accusato dell’omicidio stradale in cui ha perso la vita Camilla di Pumpo, l’avvocatessa di 25 anni deceduta il 26 gennaio del 2022 nell’incidente avvenuto a Foggia tra due auto. La prima riguarda l’articolo 589 ter del codice penale dopo la fuga del giovane dal luogo dell’incidente, la seconda invece è l’aggravante cosiddetta “teologica” per aver indotto in errore i pubblici ufficiali che hanno rilevato le generalità del conducente. Nel processo, rinviato al prossimo 8 gennaio, sono imputati anche il padre di Francesco Cannone e altre due persone che erano insieme a lui al momento dell’incidente. Le telecamere presenti nella zona mostravano i tre giovani che dopo l’impatto si sono avvicinati a piedi nel luogo dell’incidente per poi allontanarsi velocemente. Il padre del 23enne avrebbe poi detto di essere lui alla guida del mezzo, sostenuto con la complicità del figlio e dei due amici. L’Audi avrebbe percorso la strada ad una velocità di 90 chilometri orari.
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- di: Raffaele Caruso
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