Vito Lorusso, il primario dell’Oncologico di Bari arrestato mercoledì dopo aver intascato 200 euro da un paziente, lascia il carcere e va ai domiciliari. Il gip Rosa Caramia li considera sufficienti nonostante i diversi episodi di concussione e peculati (circa 15) contestati dalla Procura che aveva invocato il carcere. Lorusso, che ha presentato domanda per andare in pensione per evitare la misura cautelare, sconterà i domiciliari nella sua abitazione. Contestato anche il reato di peculato ai danni dell’Irccs, perché il primario avrebbe ricevuto denaro senza farlo sapere all’Oncologico.
La difesa di Lorusso, sospeso intanto dall’Oncologico, nell’udienza di convalida dell’arresto ha concentrato la sua attenzione sull’episodio che ha poi portato all’arresto in flagranza, chiedendo l’annullamento. Il primario si è difeso dicendo che i 200 euro erano un regalo da parte di un paziente con cui nel frattempo si era instaurato un rapporto di amicizia. E spuntano intanto nuove intercettazioni. “Sono buoni pagatori”, le parole di Lorusso ai colleghi riferendosi ai suoi pazienti a cui si rivolgeva così: “Ho un costo, se no vai nella cavaiola del pubblico”.