È stato beccato dai Carabinieri con in mano i soldi dati da un paziente per una prestazione sanitaria che, in realtà, sarebbe dovuta essere a carico del sistema sanitario. Dopo il caso dell’oncologo Giuseppe Rizzi, adesso si aggiunge anche quello del primario del Giovanni Paolo II, Vito Lorusso, che deve rispondere di concussione e peculato. Il denaro intascato dal primario 69enne era per garantire al paziente una corsia preferenziale, ovvero saltare le lunghe liste d’attesa. Lorusso era nel mirino degli inquirenti da tempo, a seguito di alcune segnalazioni da parte di alcuni pazienti, costringendo la Procura a monitorare più da vicino le prestazioni del primario. L’accusa di concussione è per il denaro, o eventuali altre utilità, che il medico avrebbe chiesto ai pazienti, il peculato per non aver versato il corrispettivo nelle casse dell’ospedale pubblico in cui lavora, ovvero il Giovanni Paolo II.
Entro 24 ore la Procura dovrà chiedere la convalida dell’arresto e l’emissione della misura cautelare. Al momento dell’esecuzione dell’arresto, Lorusso ha avuto un malore quando gli è stato comunicato che sarebbe finito in carcere, trasportato poi al Pronto Soccorso. A dicembre Lorusso sarebbe andato in pensione, dopo che il dg Alessandro Delle Donne aveva rigettato la sua richiesta del trattenimento in servizio fino a 72 anni. “Siamo sgomenti e indignati e qualora questi avvenimenti fossero confermati non faremo sconti a nessuno” ha ribadito Delle Donne.
Stando a quanto fa sapere al Procura di Bari, il primario avrebbe creato una situazione di “sudditanza psicologica” nei pazienti, denigrando anche il sistema sanitario nazionale e i suoi colleghi. Prospettando i rischi e vantando le proprie competenze, Lorusso rassicurava i suoi pazienti fino a convincerli a dargli del denaro per le cure. Poco prima di essere arrestato l’oncologo, al paziente che gli stava dando del denaro per una prestazione che in realtà è gratuita, avrebbe sottolineato “dove si fa la coda…io cerco di evitarti ovviamente tutti quei…quelle rotture”. Il primario è finito nel mirino degli investigatori dopo delle segnalazioni e per questo era stata installata una telecamera che ha ripreso gli illeciti. Attualmente il medico è detenuto nel carcere di Bari, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.