Pochi click per trasferire i dati sullo stato di salute dei pazienti dalla cartella clinica alle banche dati dei principali laboratori di ricerca. È questa la sfida di ARGO (Automatic Record Generator for Onco-hematology), un generatore automatico di record elettronici in onco-ematologia, sviluppato in collaborazione con Politecnico di Bari e già in uso nel laboratorio di ematologia.
Nato da un’idea dell’ing. Gian Maria Zaccaria e del dott. Sabino Ciavarella del laboratorio di ematologia dell’istituto oncologico barese, realizzato in collaborazione con il Politecnico di Bari, nell’ambito di una sperimentazione clinica no-profit, ARGO nasce dalla necessità di facilitare il processo di registrazione, accesso e utilizzo dei dati relativi allo stato di salute dei pazienti. Questi dati, raccolti spesso in modo frammentato e disomogeneo sui registri medici, sono indispensabili non solo per il singolo paziente e per il suo percorso di cura ma anche per la ricerca: i dati biologici e clinici, raccolti su vasta scala, sono necessari per conoscere meglio la malattia, fare diagnosi e definire la prognosi delle malattie. I cosiddetti real world data, ossia “i dati raccolti dal mondo reale”, servono infatti per integrare le informazioni provenienti dagli studi clinici controllati e offrire così più spunti alla ricerca.
Per poter usare i real world data, però, è necessario registrarli, renderli facilmente accessibili, validarli, standardizzarli. Di qui, la proposta dei ricercatori dell’Istituto Tumori di Bari: ARGO converte automaticamente i dati clinici e biologici non strutturati in schede elettroniche di raccolta di dati. Ogni documento cartaceo viene scansionato, con un comune scanner digitale: ARGO, tramite interfaccia web, trasforma poi il file scansionato in un testo strutturato, pronto per essere salvato in un database. La ‘selezione’ delle informazioni utili è resa possibile dall’intelligenza artificiale che permette di estrarre informazioni specifiche, necessarie per la ricerca: diagnosi, data e identificativo del referto, tipo di campione e ogni altra informazione quali-quantitiva utile per le diagnosi. Al momento, ARGO ha raccolto, validato e standardizzato dati su 326 casi di linfoma, in particolare linfoma diffuso a grandi cellule B, il linfoma follicolare ed il linfoma mantellare, permettendo così lo studio di ampie percentuali di storie cliniche e pazienti onco-ematologici.
“Dal laboratorio al letto del paziente e dal letto del paziente al laboratorio”, commenta a riguardo il direttore generale Alessandro Delle Donne. “Ecco un esempio concreto, immediato, pratico della nostra ricerca traslazionale. Grazie anche alla collaborazione di altri enti e soggetti del territorio, come in questo caso il Politecnico di Bari, lanciamo oggi una piccola, grande applicazione informatica, pensata in prima istanza per facilitare il lavoro dei ricercatori ma che può avere ricadute immediate nel lavoro quotidiano dei medici e, ultimo ma non ultimo, sulla qualità della vita pazienti”. Esprime soddisfazione anche Gero Grassi, presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Istituto Tumori di Bari. “Piccoli segnali di un impegno costante nel settore della ricerca”.
“Nel nostro laboratorio di ricerca – spiega a riguardo Attilio Guarini, responsabile dell’unità operativa di ematologia e terapia cellulare dell’Istituto – professionisti diversi, fra cui matematici, ingegneri e data manager, lavorano gomito a gomito con medici e biologi. L’intelligenza artificiale in medicina è già realtà e le applicazioni informatiche, anche le più complesse, sono in uso per rendere più semplice la diagnosi e la cura dei tumori”. La ricerca, in questo ambito, non si ferma. L’obiettivo, infatti, è di passare ARGO su dispositivi mobili, così da rendere ancora più rapida la raccolta dei dati, già durante la visita ambulatoriale dell’ematologo. Inoltre, sono in corso collaborazioni con alcuni centri di ricerca di eccellenza internazionali per poter utilizzare ARGO con referti scritti in lingue straniere, come lo spagnolo e il francese.