“La storia si ripete. Ciclicamente si verifica che, nonostante le tante difficoltà e gli eccessivi carichi di lavoro, il personale subisce atti di violenza che destano la momentanea attenzione nell’opinione pubblica e nel giro di tre giorni tutto cade nel dimenticatoio. Nel Pronto Soccorso sono frequentissimi gli insulti, i comportamenti incivili e le minacce. Forme neanche tanto velate di aggressioni che a lungo andare si rivelano molto deleterie per la salute psicofisica degli operatori. Non sarà un caso se si fatica enormemente a trovare medici, infermieri e OSS che vogliano lavorare in Pronto Soccorso. È dunque fondamentale per la CISL FP Bari-BAT che la questione sicurezza sia affrontata una volta per tutte. Dell’indignazione di facciata quando avvengono le aggressioni non sappiamo cosa farcene”. Inizia così il comunicato del sindacato CISL FP.
“È evidente – sottolinea Giovanni Stellacci, il coordinatore del Dipartimento BAT della CISL FP Bari – che il fenomeno della violenza a danno degli operatori sanitari debba essere affrontato in modo sistemico, creando ambienti idonei alle attività di Pronto Soccorso, potenziando il triage e l’accoglienza, rendendo le sale d’attesa ambienti confortevoli; bisogna potenziare l’organizzazione del lavoro e velocizzare i percorsi clinico diagnostici. La presenza delle forze dell’ordine nel Pronto Soccorso non è un deterrente efficace. Servono investimenti, urge aumentare le risorse umane, invece ancora i tetti di spesa hanno la precedenza sulle persone. Non abbiamo bisogno di parole o di visite dei dirigenti durante il turno notte. Abbiamo bisogno di investimenti. La politica batta un colpo. Le istituzioni facciano la loro parte e si apra un tavolo regionale per individuare i rimedi più efficaci”.