Una attività di demolizione che non ha comportato la dispersione di polveri nell’ambiente e che ha permesso il recupero e riciclo del 98,3% del materiale demolito. È quanto successo nel cantiere in cui sono stati abbattuti gli immobili delle ex caserme Milano e Capozzi di Bari che faranno spazio al nuovo parco della giustizia. Lo rende noto l’Agenzia del demanio che entro la prossima estate bandirà l’appalto integrato per l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’avvio dei lavori.
Le attività di demolizione, che hanno salvato 237 alberi e che sono state eseguite nel rispetto dei tempi previsti dal cronoprogramma, sono state eseguite adottando misure utili ad annullare la dispersione di polveri nell’ambiente grazie a un sistema di rilevazione innovativo che si è basato anche su postazioni fonometriche per la registrazione dei rumori. Eseguito un costante monitoraggio dell’area per tutta la durata del cantiere tutelando sia il benessere dei cittadini sia delle specie animali e vegetali. Il cantiere è stato sostenibile, riferisce l’Agenzia, anche dal punto di vista energetico perché sono state contenute le emissioni di gas climalteranti e i ridotti i consumi energetici evitando sprechi.
Sono state, inoltre, riutilizzate le acque meteoriche e quelle usate durante i lavori. Il progetto del parco della giustizia punta anche sul green con un’area verde in cui saranno piantumati non solo gli alberi salvati dalla demolizione ma anche altri intervenendo su quelli malati. L’obiettivo è che il parco diventi il centro nevralgico e sociale del quartiere, in continuo dialogo con la città.