Torniamo indietro nel tempo. Ci troviamo all’esterno della sede di Palese dell’Istituto alberghiero, audiovisivo e ottico Majorana di Bari per tornare ad occuparci del caso della pasticceria privata che aveva occupato i laboratori della scuola per produzione propria. All’epoca dei fatti facemmo un’incursione all’interno del laboratorio in cui trovammo diversi dipendenti della pasticceria nell’imbarazzo generale e sentimmo telefonicamente anche la preside Petruzzelli che respinse ogni accusa. Il caso suscitò parecchio clamore, tanto da far intervenire la Finanza, la Polizia Metropolitana e l’Ispettorato.
A distanza di due anni possiamo mettere un punto esclamativo alla vicenda. E lo facciamo con Giorgio, uno dei pasticceri che ha prodotto le sue prelibatezze proprio nei laboratori del Majorana. “Abbiamo passato il mese di settembre nella struttura, dopo il vostro servizio e il sopralluogo abbiamo sgomberato gli spazi – racconta -. Non usavamo attrezzature della scuola, il materiale usato apparteneva alla proprietà della pasticceria. Producevamo dolci e catering. Non so perché lavoravamo lì, non conosco l’esatta verità. Problemi ce ne siamo fatti sì, ma non abbiamo approfondito e chiesto risposte perché non volevamo problemi. Non ho mai visto nessun alunno entrare in laboratorio, non abbiamo mai fatto lezioni. Solo un giorno abbiamo tenuto un corso di 4 ore di Cake Design, ma poi niente. Per noi era come lavorare in una pasticceria normale. Una situazione bizzarra. Dopo due anni vi ho contattato perché siamo ancora in attesa di stipendi e Tfr. Ci siamo rivolti ad un legale, è intervenuto anche l’Ispettorato del Lavoro, ma non abbiamo ricevuto notizie perché stanno ancora indagando”. Una vicenda sicuramente che merita ancora di essere approfondita e lo faremo recandoci direttamente dai titolari della pasticceria, aperta in pieno centro a Bari.