“Sono un papà e sono costretto a lasciare il mio lavoro per seguire mia figlia disabile grave. Non posso lasciare tutto nelle mani di mia moglie. Non è giusto”. Il grido di allarme di un papà arriva direttamente dalla manifestazione che si è tenuta oggi davanti alla sede della Regione Puglia e ci permette di tornare ad occuparci del disastro del patto di cura, dopo i due precedenti servizi con Mimmo Caldaro. Il nuovo bando è uscito il 1° luglio 2023 ma ad oggi più del 40% delle famiglie non ha ricevuto neppure l’acconto delle mensilità.
“Noi chiediamo per chi non ha avuto ancora l’acconto che entro 15 giorni lavorativi venga assicurato quanto meno l’immediato pagamento delle rispettive mensilità retroattive fino a gennaio 2024 – denunciano in coro i manifestanti -. Non devono esserci disabili di Serie A o Serie B, siamo stanchi di aspettare. La burocrazia è sempre di più elaborata, la nostra vita però si complica sempre di più. Vogliamo continuità assistenziale, non è giusto che a pagare siamo noi”.
L’assessora al Welfare Rosa Barone, insieme al vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Piemontese e alla presidente del consiglio regionale Loredana Capone, ha ricevuto questa mattina una delegazione di persone con gravissima disabilità e dei loro familiari, che hanno chiesto un incontro sulle criticità relative ai pagamenti per le misure del sostegno familiare e del patto di cura.
“Per prima cosa – dichiara Barone – ho voluto rassicurare tutti sul massimo impegno da parte della Regione nel continuare a sollecitare sia gli Ambiti che i Distretti per i pagamenti per entrambe le misure, come abbiamo già fatto più volte in questi mesi. Sono al fianco delle persone con disabilità e delle loro famiglie e sono dispiaciuta per questi ritardi dal momento che come Regione abbiamo messo gli enti nelle condizioni di minimizzare le procedure, in modo che non ci fossero simili problemi. A breve incontrerò nuovamente gli Ambiti e i direttori generali delle Asl assieme all’assessore Palese per fornire supporto agli stessi al fine di risolvere le criticità che impediscono il completamento delle procedure indispensabili per arrivare a stilare le graduatorie e i conseguenti pagamenti. Abbiamo dato vita a due misure che consentono di ampliare la platea dei beneficiari, valorizzare il ruolo dei caregiver e fornire servizi di assistenza mediante contrattualizzazione di apposito personale di assistenza. Pur avendo la Regione un ruolo programmatorio, siamo a disposizione degli enti territoriali per supporto e indicazioni volte alla celere conclusione dei procedimenti”.