Attimi di terrore e panico domenica scorsa allo stadio Puttilli di Barletta dove è andata in scena la sfida valida per il campionato di Serie D tra la formazione di casa e il Casarano. Il difensore della squadra ospite Armando Tipaldi ha sbattuto violentemente la testa sul terreno di gioco, dopo aver rimediato una gomitata al volto da un avversario nella sua area di rigore. Il suo capitano, il 35enne Massimiliano Marsili, lo ha soccorso subito salvandogli di fatto la vita, come accaduto ad Euro 2020 tra Kjaer ed Eriksen.
“Sulle prime non ho avuto modo di seguire l’azione scorretta ai danni di Tipaldi avvenuta nella nostra area di rigore perché stavo marcando un avversario. Quando ho visto Armando a terra mi sono prontamente diretto verso di lui – le sue parole riportate dal Corriere del Mezzogiorno -. Non ci ho pensato due volte ad intervenire. Armando non respirava più, era privo di sensi. Così l’ho messo su un lato e gli ho tolto la lingua dalla gola per evitare che la ingoiasse. Ho continuato per alcuni lunghi e interminabili secondi questa manovra indispensabile per scongiurare il pericolo di soffocamento. Poi, mi ha morso le dita e lì ho capito che stava per rinvenire. Armando si è ripreso subito dopo ed è stato assistito dal nostro staff sanitario e dagli operatori che erano a bordo campo con l’ambulanza. Ho tirato un sospiro di sollievo. È stata un forte emozione per me e per tutti i compagni di squadra. Ci siamo rasserenati solo quando a fine partita abbiamo saputo che era stato dimesso dall’ospedale dopo l’esito negativo della Tac. Avrei fatto la stessa cosa anche se si fosse trattato di un avversario o di un’altra persona. Ho ricevuto dei messaggi molto belli dai suoi genitori. La mamma mi considera un po’ il suo angelo custode. Per me questa è la vittoria più importante. Sono un padre di famiglia e so bene qual è il vero senso della vita. Lo slancio verso gli altri è qualcosa di impagabile e vale più di un gol”.