“Iniziamo dalle buone notizie: all’ospedale pediatrico Papa Giovanni XXIII presto sarà attivato il reparto di Odontoiatria e ampliato quello di Oculistica, mentre quello di Otorino è già funzionante. Lo sottolineiamo perché Fratelli d’Italia è pronta a riconoscere il bene (per la verità poco) e il male della sanità pugliese e il Pediatrico di Bari, purtroppo, negli ultimi anni ha registrato poche notizie buone, specie per quei reparti che dovevano diventare un fiore all’occhiello di tutto il Sud e, invece, sono stati chiusi”. Inizia così la dichiarazione del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Michele Picaro, a margine dell’audizione sull’ospedale pediatrico di Bari, Papa Giovanni XXIII, in Commissione sanità.
“Ritorniamo a parlare della cardiochirurgia, perché ricordiamo bene gli annunci in pompa magna dei presidenti Vendola ed Emiliano: l’obiettivo era quello di creare a Bari un polo di alta specializzazione di assistenza pediatrica con l’individuazione degli specialisti e delle altre figure professionali e un servizio di telemedicina di supporto. Che fine ha fatto questo mega progetto? Lo dicono i numeri sciorinati oggi in Commissione Sanità dagli stessi vertici dell’ospedale: nel 2015 furono effettuati 70 interventi di cardiochirurgia, nel 2022 solo tre è evidente – le sue parole -. È evidente che c’è anche una volontà politica, e non solo organizzativo-gestionale, di affossare l’ospedale pediatrico Papa Giovanni XXIII di Bari e di favorire una mobilità passiva verso il Glaslini di Genova o il Gemelli di Roma. Con grande amarezza, infatti, sono stati proprio gli auditi ad ammettere che vi è stato un progressivo decadimento del reparto che ha portato alla chiusura nel momento in cui l’equipe si era ridotta all’osso: il primario e tre cardiochirurghi. Insomma, in soli otto anni si è dilapidato non solo il sogno di far diventare il Pediatrico di Bari un punto di riferimento del Sud Italia, ma anche del Mediterraneo, ma anche costretto i genitori pugliesi a viaggi della speranza con costi che non si riflettono solo sul Sistema Sanitario Regionale, ma sulle tasche di quelle famiglie che sono costrette a sopportare i costi del soggiorno a Genova o Roma. Spiace che l’assessore alla sanità, Rocco Palese, pur presente abbia preferito rimanere in silenzio. Di fronte a questa vicenda il silenzio sa tanto di complicità di chi vuole affossare il Pediatrico di Bari”.