Torniamo ad occuparci della tragedia che si è verificata in corso Alcide De Gasperi. Perché Matteo poteva essere ognuno di noi. Il tratto di strada dove è caduto lo scorso 16 novembre con la sua moto è stato riasfaltato, ma resta recintato e sotto sequestro. L’intervento è arrivato dopo la diffida del Comune di Bari verso Acquedotto Pugliese ed Enel. I lavori per il risanamento della rete fognaria e per la sostituzione dei cavi della corrente elettrica sono stati appaltati a due ditte locali e i rispettivi direttori tecnici sono iscritti al registro degli indagati dell’inchiesta aperta ipotizzando il reato di omicidio colposo.
Eravamo andati sul posto per documentare lo stato del tratto di strada prima del suo ripristino, cercando risposte in primis da chi stava operando sul posto. Come sempre non abbiamo ottenuto granché. Le indagini intanto vanno avanti con l’obiettivo di stabilire l’esatta dinamica dell’incidente e se lo stato dei luoghi ha avuto incidenza diretta sul tragico evento. Dal sopralluogo effettuato il 22 novembre è emersa comunque la presenza di dislivelli di circa 3.6 centimetri di media e di imperfezioni molto marcate che potrebbero avere causato la perdita di controllo della moto. Il problema però delle buche e dei dislivelli non riguarda solo corso Alcide De Gasperi, ma anche tante altre strade baresi. La nostra indagine non finisce qui.