“Riù, il gorilla triste, rinchiuso in una gabbia di vetro. Riù è un primate, un gorilla rinchiuso da tantissimi anni in uno zoo della Puglia. Lo chiamano il gorilla triste, perché la sua espressione non lascia dubbi: Riù è infelice, è tristissimo. Riù è depresso, è anziano, e dopo tanti anni di schiavitù e reclusione, è ora di liberarlo, prima che sia troppo tardi”. Inizia così la petizione lanciata dall’associazione Meta Parma per liberare Riù, sono già oltre 50mila le firme raccolte. “Riù è stato catturato in Kenya da cucciolo, nel lontano 1975, e venduto a un circo insieme al piccolo Pedro, suo compagno di schiavitù. Nel 1994 Riù e Pedro vennero spostati e rinchiusi nello zoo pugliese, dove Pedro nel 2008 morì, dopo una vita di prigionia. Da quando Pedro non c’è più, Riù vive completamente solo, triste e depresso, in questo zoo della Puglia – si legge ancora -. Offeso nella sua dignità, continua a essere esposto in vetrina come un giocattolo, nonostante la sua tristezza, e mentre i visitatori accorrono, Riù percorre stancamente il suo “recinto vetrato” sognando quella libertà dimenticata che non arriverà mai. Tre alberi e muri di vetro: questa è la gabbia di Riù, una gabbia di vetro per una vita passata in vetrina. Riù ha trascorso quasi tutta la sua vita in cattività, e ora è vecchio, triste e solo, con la sua schiena color argento. Basta schiavitù per Riù! Chiediamo che venga liberato, è anziano, non c’è più tempo per temporeggiare, non lasciamo che muoia nella sua infelicità.
“Il direttore dello zoo pugliese, Fabio Rausa, si renda disponibile a cedere Riù per poterlo portare in un luogo migliore, e farlo finalmente uscire dalla sua gabbia di vetro. Riù è un gorilla, non una star da tenere in vetrina, e reclamiamo il suo diritto di poter essere felice, almeno per gli ultimi anni della sua vita. Libertà per Riù – conclude l’associazione -. Ricordiamo che in questo zoo della Puglia sono rinchiusi anche due orsi polari, oltre a leoni, elefanti, scimmie, e tantissimi altri animali, che vengono osservati dagli spettatori paganti addirittura lungo un percorso automobilistico, passando con le loro auto in mezzo agli animali. Risate, urla, e smog, per animali che in Italia non dovrebbero neanche starci, e men che mai in Puglia. Gli animali allo zoo non si divertono! Mandiamo intanto anche un appello alle associazioni animaliste/rifugi/aree protette/santuari, affinché chi ne abbia la possibilità si renda ufficialmente disponibile per ospitare Riù in un luogo migliore e rispettoso della sua dignità, e non più in uno zoo né in un circo. Aiutateci ad aiutare Riù”.