Onofrio Caputi Iambrenghi, professore di Gastroenterologia, e gli infermieri Vincenzo Storelli e Massimo De Francesco sono stati condannati ad un anno con sospensione della pena per la morte del 78enne Antonio Gigliola, deceduto al Policlinico di Bari nel 2017.
A causare la tragedia una pinza dimenticata dallo staff medico, durante l’intervento chirurgico per rimuovere i calcoli alla colicisti, nell’intestino della vittima. Un errore fatale di cui i tre non si sono accorti neppure durante la seconda operazione.
L’inchiesta nasce dalla denuncia dei nipoti della vittima. Dopo il primo intervento il 78enne ha “accusato forti dolori e dai drenaggi usciva fluido verde scuro”, le condizioni sono peggiorate sempre di più con il passare del tempo fino al coma e al ricovero in Rianimazione. Secondo i periti la presenza della pinza ha causato la compressione della zona digiunale che è stata fatale.
Il giudice ha rinviato anche a giudizio il direttore della Chirurgia generale, Leonardo Vincenti, e la dottoressa Valeria Andriola: l’accusa è quella di omicidio colposo. Coinvolti nell’inchiesta anche tre infermieri che non avrebbero notato l’assenza della pinza una volta conclusi gli interventi.