Il Policlinico di Bari sono stati eseguiti i primi prelievi di organi in Puglia da donatore a cuore fermo. Il primo prelievo è stato effettuato sabato 1 febbraio e sono stati trapiantati il cuore e il fegato, il secondo è stato eseguito mercoledì 5 febbraio da un uomo di 83 anni, cui è seguito il trapianto di cuore “più anziano noto nella letteratura mondiale”.
Il prelievo di organi da donatore a cuore fermo si “differenzia dalla donazione tradizionale, che avviene dopo la morte cerebrale, poiché gli organi vengono prelevati dopo l’arresto cardiaco irreversibile del paziente”. In Italia, la certificazione del decesso avviene dopo venti minuti di assenza di attività cardiaca, documentata da un elettrocardiogramma.
“La complessità di questa tecnica si manifesta – si legge nella nota del Policlinico di Bari – nella necessità di operare con rapidità immediatamente dopo il decesso, dato che il tempo a disposizione per il prelievo è estremamente limitato e indispensabile per evitare danni ischemici agli organi”. Al Policlinico di Bari sono state coinvolte nelle sale operatorie del blocco le equipe della cardiochirurgia, della chirurgia epatobiliare, dell’urologia, le due rianimazioni. Un team multidisciplinare di 50 professionisti.
“Si apre una grande opportunità – afferma il presidente della Regione Puglia – Michele Emiliano per aumentare le possibilità di trapianto per i pazienti in lista d’attesa. È un risultato che dimostra l’elevato livello di competenza delle nostre strutture sanitarie e conferma la nostra determinazione nel migliorare costantemente l’offerta sanitaria regionale”.
“Un intervento di questa complessità – spiega il direttore generale del Policlinico Bari Antonio Sanguedolce – è possibile solo grazie alla perfetta sinergia tra le 15 unità operative coinvolte”.