Incinta all’ottavo mese scopre di essere affetta da una rara cardiopatia ereditaria, a rischio di condurre a morte improvvisa, ma grazie a un defibrillatore indossabile, un giubbottino salvavita da indossare 24 ore su 24, riesce a portare a termine la gravidanza senza problemi. La diagnosi immediata e il tempestivo intervento degli specialisti del Policlinico di Bari hanno salvato la vita a una donna di 30 anni e al piccolo che aveva in grembo. La donna aveva ricevuto la diagnosi di una rara sindrome cardiaca, la sindrome del QT lungo, che predispone a cardiopalmo, sincope e morte improvvisa, ed era stata subito presa in carico dagli ambulatori Gravidanze a rischio (responsabile prof.ssa Antonella Vimercati) e Cardiomiopatie e sindromi aritmogene (responsabile prof.ssa Cinzia Forleo).
“La sindrome del QT lungo – spiega il prof. Marco Ciccone, direttore della Cardiologia Universitaria – è una condizione estremamente rara (1 su 2500 nati vivi), congenita, caratterizzata dal rischio di andare incontro ad aritmie pericolose per la vita, e che necessita l’impianto di un defibrillatore ma che, nel caso della paziente, era impossibile eseguire, data la condizione di attesa e il rischio di tossicità per il feto”. Così è stato fornito alla paziente il defibrillatore indossabile. “Si tratta di un giubbottino da indossare costantemente – spiega il dottor @riccardomemeo specialista in Elettrofisiologia e cardiostimolazione – progettato per rilevare un ritmo cardiaco accelerato pericoloso per la vita ed erogare automaticamente uno shock di defibrillazione per ripristinare il ritmo normale”. Un team multidisciplinare fatto di ginecologi, cardiologi, anestesisti e neonatologi ha seguito il parto per intervenire prontamente nel caso in cui fosse stato necessario, evitando farmaci che potessero scatenare aritmie pericolose per la mamma e per il bimbo. Il taglio cesareo è stato effettuato dalla professoressa Antonella Vimercati. La donna indossa ancora il giubbottino e, non appena terminato l’allattamento, potrà essere sottoposta a intervento chirurgico per l’impianto del defibrillatore.