È riuscita a portare a termine felicemente la gravidanza dopo essere arrivata al Policlinico paralizzata, in coma e alla trentacinquesima settimana di gravidanza. Presa in carico dell’unità operativa di medicina fisica, riabilitazione e unità spinale unipolare “grazie alla collaborazione interdisciplinare dei colleghi di ginecologia e della neonatologia e terapia intensiva neonatale. Il bambino sta bene e la mamma, faticosamente ma con costanza, sta recuperando la sua funzionalità cognitiva e motoria”, spiega la prof. Marisa Megna, che dirige l’unità spinale.
Dopo cinque mesi, grazie alla riabilitazione, la paziente con emiplegia e afasia, appare molto ben avviata a un percorso di riconquista delle normali attività. «Lo scopo del team riabilitativo – spiega la professoressa Megna – è rendere, per quanto possibile, autonoma e funzionale una persona che ha subìto una menomazione e che esita in una disabilità. È tanto più importante per una paziente gravida che dopo uno stato di coma, ricoverata in riabilitazione con un severo deficit cognitivo, una notevole difficoltà nella comprensione e nell’espressione verbale e la necessità della massima assistenza in tutti i cambi e i trasferimenti posturali. È stato emozionante e commovente vedere la donna muovere il braccio e la mano destra, abilità in precedenza venuta meno come conseguenza dell’accidente cerebrovascolare. La paziente è giovane, ha ampie possibilità di recupero”.