Torniamo ad occuparci delle aggressioni che si sono verificate in questi giorni al Policlinico di Foggia. La prima risale a pochi giorni fa ed è avvenuta nel reparto di chirurgia toracica. Protagoniste circa 50 persone, tra familiari e amici della 23enne Natasha Pugliese, deceduta durante un intervento. Vittime medici e infermieri del reparto, almeno tre di loro hanno rimediato lesioni gravi con prognosi superiori a 20 giorni.
Il personale sanitario si è barricato in una stanza per sfuggire alla furia di amici e parenti della vittima e il video è diventato virale. La Polizia di Foggia, su delega della Procura, sta identificando gli aggressori grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Tra loro ci sono diverse donne, c’è chi anche si è “vantato” sui social.
Indagini in corso anche per capire se l’uomo alla guida dell’auto che ha investito nei mesi scorsi la 23enne sia stato pestato. Non sono state presentate denunce, ma sono state avviate delle verifiche per valutare la veridicità della notizia. La direzione sanitaria, allo stesso tempo, sta cercando tramite un’indagine interna di stabilire le cause del decesso ed escludere l’errore medico. Una relazione richiesta anche dalla Regione Puglia e dal dipartimento della Salute.
La notte dell’8 settembre si è poi verificata la seconda aggressione ai danni del personale sanitario del Policlinico di Foggia. Protagonista un 18enne, giunto al Pronto Soccorso per uno stato d’ansia, che ha aggredito con calci e pugni tre infermieri. Si tratta del figlio di Francesco Pesante detto “U’ Sgarr”, affiliato alla Società Foggiana nel clan Sinesi-Francavilla e condannato a 20 anni di reclusione nel maxi processo Game Over. Il giovane è stato portato in carcere con le accuse di lesioni personali a personale esercente la professione sanitaria e resistenza a pubblico ufficiale.
Ieri pomeriggio invece il figlio di un paziente che era in attesa al pronto soccorso si è scagliato contro due infermieri e un vigilante. L’aggressore aveva un braccio ingessato col quale ha colpito il personale sanitario.
“Se continuiamo così finiremo per chiudere il pronto soccorso perché rimarremo senza medici, infermieri ed operatori sanitari”. Così il direttore generale del policlinico Riuniti di Foggia Giuseppe Pasqualone nel corso della conferenza stampa indetta dopo l’escalation di violenza ai danni del personale sanitario “Il mio appello – ha aggiunto – è al rispetto del personale in servizio perché è bravo e lo dicono i dati a livello nazionale. Il policlinico di Foggia è posizionato tra i migliori in Italia. In pronto soccorso si lavora in condizioni difficili, abbiamo un organico dimezzato, non riusciamo a recuperare medici e i cittadini che arrivano in condizioni non gravi devono aspettare, devono avere pazienza”.
Nel corso della conferenza è stata anche lanciata la proposta dell’istituzione del manager della sicurezza in collaborazione con il rettore dell’università degli studi di Foggia Lorenzo Lomuzio e la direttrice del dipartimento di giurisprudenza Donatella Curtotti. “È una figura – ha ribadito il direttore Pasqualone – che dobbiamo avere. Che serve per garantire situazione di serenità nell’intero policlinico”.