Un paio d’anni fa l’Arca aveva annunciato un’attività capillare di controllo degli alloggi popolari pugliesi, per comprendere chi e a che titolo li occupasse. Oggi, purtroppo, esistono ancora decine di alloggi usurpati in ogni modo a scapito di tanta gente che avrebbe il diritto di occuparli.
Siamo a Polignano a Mare, l’ambita città di Domenico Modugno, dove le case non costano due soldi. In poche centinaia di metri quadri si concentrerebbero una serie di abusi sconosciuti alle istituzioni. In questo stesso pezzo di Polignano vive Mina, vedova di 50 anni con un figlio di 14 anni a carico. Il prossimo 29 aprile arriverà l’ufficiale giudiziario per eseguire lo sfratto già rimandato una volta. In questi casi andrebbero comprese anche le ragioni dei proprietari dell’immobile, ma è una lotta per la sopravvivenza.
Attraverso il suo legale, Mina ha scritto a chiunque, ma l’unica risposta che ha avuto l’ha demoralizzata: per lei e suo figlio non c’è per ora la possibilità di aggiornare la graduatoria degli assegnatari delle case popolari, ma non ci sono neppure abitazioni pubbliche da destinare a emergenza abitativa. Mina non si è arresa, ha informato anche la Guardia di Finanza e adesso si aspetta una risposta dalla Procura della Repubblica. Mina, e chissà quanti altri, ha bisogno di una casa eppure ci sono case vuote da un anno o utilizzate come alloggi per le vacanze da assegnatari che vivono persino all’estero. Lo sanno tutti, proprio tutti.
Ogni inquilino delle palazzine popolari ne sono a conoscenza, basterebbe iniziare con il controllo del consumo dell’acqua. Certo, qualora fosse accertato quello che ci sembra di aver scoperto, non è detto che la casa spetti a Mina, ma quantomeno nel rispetto delle regole potrebbe essere assegnata a chi ne ha diritto. Intanto la disperazione e l’incredulità aumentano. Dal canto nostro aspettiamo che l’Arca e il Comune di Polignano diano risposte ufficiali ai cittadini in attesa.