“Dalla documentazione mostrata si evince in maniera chiara che i comuni di Mola e Conversano non erano a conoscenza di questa relazione poiché non in indirizzo. La relazione dell’Arpa si inserisce nell’ambito delle attività di ispezione ambientale ordinaria sull’impianto di di biostabilizzazione gestito dalla Progetto Gestione Bari gestisce a Martucci. Quindi è un falso che i Comuni sapessero in quanto non destinatari della relazione”.
Inizia così la risposta dei sindaci di Mola e Conversano, Giuseppe Colonna e Giuseppe Lovascio, in merito alle accuse mosse dal Comitato Stop Martucci. Quest’ultimo, infatti, ha sottolineato che la presenza di pozzi inquinati a causa della discarica fosse nota a entrambi i primi cittadini, secondo una relazione dell’Arpa del 2020. Una notizia subito smentita dai sindaci. “Ho personalmente chiesto ad Arpa chiarimenti ufficiali sulla questione – sottolinea il sindaco di Mola – e sono ancora in attesa di una risposta”.
Per il Comitato Stop Martucci i sindaci non hanno voluto rendere pubblico il documento dell’Arpa per non avviare le procedure per l’accertamento del sito, sottolineando “responsabilità ed inadempienze inaccettabili perché le vittime sono i cittadini che mangiano i frutti dei campi contaminati dal percolato ed ignari, permettono ai propri figli di nuotare in un mare nel quale il percolato defluisce”.
In risposta entrambi i primi cittadini hanno sottolineato che “il Comitato si riferisce a rilievi effettuati nei periodi precedenti rispetto a entrambe le nuove amministrazioni e quindi confonde la relazione afferente controlli ordinari di Arpa con il deliberato del 2019 dei consigli comunali di richiesta di sito potenzialmente contaminato. E infatti il III lotto di Martucci risulta potenzialmente contaminato e si evince anche dal piano regionale dei rifiuti approvato a dicembre”.
“Spiace constatare un atteggiamento più inquisitorio che collaborativo da parte del comitato in questa delicata fase di indagini sul terzo lotto di Martucci. I comuni di Mola e Conversano sono al lavoro quotidianamente e da anni per tutelare le comunità amministrate e si riservano ulteriori comunicazioni a seguito dei chiarimenti pervenuti da Arpa anche a difesa della propria onorabilità”.