“Amore è finita. Salutami il piccolo”. Sarebbe questo il contenuto dell’ultima chiamata di Francesco Vitale, il pr barese, alla sua compagna prima di volare dal quinto piano di un palazzo alla Magliana a Roma. Dietro, come appurato dall’inizio, c’è un debito di droga da mezzo milione di euro accumulato con il narcos albanese Elvis Demce. I sequestratori avrebbero contatto i familiari per il riscatto, ma Vitale sarebbe caduto dopo un tentativo di fuga dalla finestra. Lo scenario è stato ricostruito dai pm antimafia . Il 45enne si era diretto a Roma insieme alla sua compagna per incontrare i creditori. L’appuntamento era però diventato un sequestro di persona. Vitale è salito a bordo del T Max guidato da Sergio Placidi e portato in via Pescaglia 40 dove nell’appartamento è stato torturato e picchiato. Insieme a lui anche Daniele Fabrizio e altre due persone, stando a quanto si evince su La Repubblica. Un giorno di tempo era stato concesso ai familiari per consegnare il mezzo milione di euro, poi sarebbe stata concessa una chiamata a Vitale. Placidi e Fabrizio sono accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione con l’aggravante del decesso della vittima. Insieme a loro è stato fermato anche il titolare dell’appartamento. Si cercano ora gli altri due complici.
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- di: Raffaele Caruso
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