Si continua ad indagare sulla tragica morte di Clelia Ditano, la 25enne precipitata nel vano ascensore dal quarto piano della sua abitazione a Fasano mentre l’elevatore si trovava al piano terra. Diverse le piste seguite dagli inquirenti, a partire dal guasto al sensore o dei due sistemi che stoppano la porta fino ad una possibile manomissione esterna.
Possibile che Clelia abbia lasciato la porta semiaperta dopo essere salita a casa per una brevissima sosta, prima di riaprirla e precipitare nel vuoto dopo non aver trovato più la cabina. Gli amici la stavano aspettando giù, hanno provato a chiamarla e a telefonarla non vedendola tornare. Poi sono andati via. Sul cellulare di Clelia sono state trovate diverse chiamate senza risposta. I carabinieri di Fasano continuano a raccogliere testimonianze in attesa dell’eventuale autopsia.
“Come sindaco di Fasano e soprattutto come cittadino fasanese, abbraccio la famiglia di Clelia, miei concittadini colpiti da un dolore ingiusto e profondo – le parole del sindaco Francesco Zaccaria -. Mi auguro che non sia stato un errore umano la causa della disgrazia, perché a questo dolore già grande si aggiungerebbe lo sconforto per una morte evitabile. Affidiamoci tutti al lavoro competente e imparziale di magistrati e periti”.