“I medici di famiglia fanno i medici: formulano diagnosi, prescrivono esami, consigliano terapie. Non sono, né vogliono essere burocrati. Così per le persone affette da Covid, i medici di famiglia consigliano la terapia e possono prescrivere un tampone, cioè un esame diagnostico al pari delle altre prescrizioni di esami o prestazioni specialistiche. Ma non possono prenotare ad esempio un tampone. Ci sono risorse e sistemi che sono dedicati a questo. I medici di famiglia sono una risorsa preziosa che dovrebbe dedicarsi alla cura del paziente e non a procedure burocratiche, ancor più in questo momento di pandemia”.
A parlare è Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari. “I medici di famiglia non possono essere considerati il CUP dei tamponi di controllo delle migliaia di pazienti positivi al Covid che sono in attesa della telefonata da parte degli operatori dei Dipartimenti di prevenzione la cui attività di tracciamento è saltata per gli elevati numeri attuali della pandemia – spiega -. I medici di medicina generale rivendicano il proprio ruolo nella diagnosi e cura e lamentano le difficoltà vissute in quest’ultimo periodo in cui sono stati sommersi da richieste improprie e telefonate di ogni genere, anche perché spesso sono gli unici a rispondere sempre ai pazienti.
“Oggi ancora una volta con grande senso di responsabilità insieme alla Regione si sta provando a trovare soluzioni definendo il ruolo, i compiti e le responsabilità dei diversi attori coinvolti nei processi di gestione dell’emergenza Covid. Contestualmente, la Regione sta individuando gli strumenti attraverso cui dare risposte alle migliaia di cittadini pugliesi in attesa di un tampone di controllo. Si tratta di strumenti e soluzioni tecnologiche che non possono ovviamente coinvolgere i medici di famiglia – continua -. Ai medici di famiglia è affidata la responsabilità clinica dei pazienti sintomatici, dal momento della diagnosi sino alla cura della persona. Per questo è necessario che si mettano a disposizione della medicina generale tutti gli strumenti per consentire in maniera rapida l’utilizzo anche delle terapie più innovative che possono essere utilizzate a domicilio del paziente. Per questa ragione i medici della Fimmg chiedono alla Regione di deburocratizzare la prescrizione del Molnupiravir, la nuova pillola antivirale approvata dall’Aifa, per la cura precoce dei pazienti affetti da Covid a rischio moderato. Deve essere il distretto ad autorizzare la prescrizione del medico di famiglia e la distribuzione attraverso le farmacie distrettuali, visto che tale terapia deve essere somministrata nei primi 5 giorni della malattia”.
“Occorre individuare soluzioni snelle e veloci come efficacemente è avvenuto per la prescrizione dell’ossigeno liquido per i pazienti in insufficienza respiratoria, attraverso una procedura prontamente individuata dal Dipartimento Regionale della Salute”, conclude Calabrese.