“Ho provato in più circostanze a individuare una soluzione unitaria. Soluzione unitaria che per me vuol dire che ognuno dei contendenti fa un passo indietro per fare posto a un nome diverso che metta tutti d’accordo. Ma mi sa che dall’altra parte hanno un’idea diversa della parola unità”. Ha esordito così ieri sera il candidato sindaco del centrosinistra per le amministrative di Bari, Vito Leccese (sostenuto da Pd e Verdi), dal palco dell’evento ‘Andiamo’.
“Anche dal palco – ha aggiunto – mi è sembrato chiaro che la ricerca dell’unità fosse poco più che una formula retorica buona per un comizio. In realtà il messaggio, chiaro, l’ha espresso proprio Conte dal palco: ‘Niente primarie, il nostro candidato è Laforgia’. Poi l’ha ribadito lo stesso candidato, che in sostanza ha detto: ‘E’ necessario trovare una soluzione unitaria, e la soluzione unitaria non posso che essere io’. Questa – ha detto Leccese – non si chiama mediazione, questa si chiama imposizione. Questa non si chiama soluzione unitaria, questo si chiama ultimatum. E noi siamo stanchi di subire ultimatum. Non avete nessuna superiorità né morale, né culturale, per dare ultimatum, non siete i duri e puri, non siete i supereroi, non siete gli eletti. Per essere gli eletti, dovreste quantomeno farvi eleggere, invece di annullare le elezioni”.
All’evento era presente la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Sono qui da segretaria del Pd a confermarti tutta la nostra fiducia e il nostro supporto. Siamo al tuo fianco e pronti a sostenerti nella sfida delle elezioni di giugno. Pronti a sostenerti se vorrai tentare la strada dell’unità che ieri altri hanno rotto – le sue parole -. Abbiamo sempre lavorato per l’unità. Perché ci serve a costruire l’alternativa alle destre. È più facile distruggere che costruire. Mi dispiace della scelta unilaterale dei M5S. Chi ha iniziato a fare politica con palazzo Chigi capisco che non abbia dimestichezza con la militanza e con i gazebo. Pretendo però che si abbia rispetto. È una sberla per tutta la gente perbene che si stava preparando ad andare a votare. È un’illazione dire che entrambi i candidati si potessero avvalere di mezzi poco trasparenti. Così aiutano la destra. Abbiamo bisogno di una politica che guardi alle prossime generazioni e non i sondaggi. Sulla legalità non accettiamo lezioni di moralità da nessuno”.
“Per il Movimento 5 Stelle la legalità non è un valore negoziabile, non è merce di scambio”, ha ribadito il leader del M5s, Giuseppe Conte, su Facebook. Conte racconta di aver passato la giornata con “la nostra comunità barese, in un proficuo incontro con il nostro gruppo territoriale, gli eletti e i referenti provinciali e regionali”. “Il coraggio del nostro Movimento – si legge nel post – testimonia ai cittadini che c’è una comunità che non si arrende, che non rinuncia a vedere nella politica uno strumento al servizio di tutti e non un passe-partout per la carriera di pochi”.