Recupero patrimoni illeciti, contrasto alla criminalità organizzata (soprattutto nel Foggiano), risposta immediata per i reati da codice rosso, maggiore efficienza nelle decisioni. Sono questi alcuni degli obiettivi raggiunti dalla Procura di Bari nel triennio 2020-22 e contenuti nel bilancio sociale – redatto grazie al supporto del commercialista Ignazio Pellecchia – presentato oggi dal procuratore della Repubblica Roberto Rossi e dagli aggiunti Ciro Angelillis, Francesco Giannella, Giuseppe Maralfa e Alessio Coccioli.
“Negli ultimi tre anni il trend economico della provincia è cresciuto – ha detto Rossi -, ma questo ci costringe a vigilare attentamente sulla provenienza della ricchezza per evitare infiltrazioni mafiose, evasione fiscale o comunque altri reati, come la corruzione. Importanti in questo senso le intercettazioni, grazie alle quali sono stati sequestrati o confiscati beni per 154 milioni nel 2020, 149 nel 2021 e 244 nel 2022, a fronte di una spesa media di circa 4 milioni l’anno. Siamo riusciti ad acquisire grandi somme derivanti da profitti illeciti proprio perché riusciamo a fare le intercettazioni. Spesso ci sono polemiche sul loro costo, ma il bilancio in termini di efficacia è enormemente positivo”.
Risultati importanti sono stati inoltre raggiunti dalla Procura nella repressione dei reati da codice rosso, riguardanti la violenza di genere e quella familiare. “Grazie a un protocollo fatto con l’ufficio gip – ha evidenziato l’aggiunto Giuseppe Maralfa – le notizie di reato vengono gestite in tempi molto ristretti. Nei casi più frequenti, quelli di maltrattamento e stalking, dalla richiesta di misura cautelare all’emissione della stessa possono passare anche solo tre ore”.
Il procuratore aggiunto Alessio Coccioli ha infine spiegato come spesso, soprattutto in materia di reati ambientali, la Procura si serva anche dei social network. “Spesso veniamo informati di notizie di reato da foto e post pubblicati sui social da cittadini o associazioni ambientaliste. Negli ultimi anni abbiamo notato una maggiore sensibilità ai temi ambientali e sono aumentate le denunce”. Ma grande attenzione c’è stata nella prevenzione e nella repressione dei reati ‘di strada’ come furti, rapine ed estorsioni: complessivamente, nel triennio, sono state emesse quasi cinquemila misure cautelari.