“Ho appreso della conclusione delle indagini dalla stampa”. L’assessore regionale Giovanni Stea non ha ancora ricevuto nessuna comunicazione ufficiale da parte della Procura della Repubblica sull’indagine legata a fatti risalenti al 2019, quando era assessore all’Ambiente.
Stea è indagato per concorso in tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. L’indagine è relativa alla contesa tra Regione e un’azienda di Noci che si occupavano di lavori e sicurezza interventi di mitigazione del rischio idrogeologico a Grumo e Corato. L’assessore avrebbe in quel caso cercato di risolvere la controversia non in sede giudiziale, chiedendo di ritirare la denuncia in cambio di altri appalti.
“Purtroppo devo constatare che toni e contenuti delle notizie già diffuse dai mezzi di comunicazione sembrano anticipare valutazioni e conclusioni – sottolinea Stea nella nota diffusa da Corriere – che invece possono e devono essere effettuati nelle opportune sedi e con modalità, tempi e garanzie che sono propri di un Paese civile”.
“Ciò di cui mi accusano – continua Stea – sarebbe avvenuto nel corso di un incontro nel mio ufficio istituzionale, su richiesta dell’ingegner Gianmario Conforti, per la risoluzione di una vicenda tecnica di cui nulla sapevo prima e non avevo interesse a conoscere perché di interesse di altro Assessorato. Ho ricevuto l’ingegner Conforti perché mio grande elettore e non conoscevo l’ingegner Trisolini, prima di allora, incontrato solo una volta perché presentatomi dallo stesso Gianmario Conforti. Solo in quel momento ho preso atto che l’ingegner Conforti intendeva risolvere non meglio precisate divergenze tecniche con la Regione Puglia”.
“Nel corso del confronto, secondo quanto emerge dall’indagine e dalle parole della Procura, avrei sollecitato entrambe le parti e non una sola, come detto dalla stampa, a trovare una soluzione al loro conflitto, peraltro nel pieno rispetto della legalità. Null’altro potevo fare, e lo preciso e ribadisco, anche e soprattutto perché la controversia tecnica insorta tra loro era estranea alla competenza dell’Assessorato che guidavo al tempo dei fatti. Tanto rappresenterò agli inquirenti ai quali, per il tramite del mio difensore Avv. Alessio Carlucci, chiederò di essere ascoltato nei tempi più brevi per illustrare con la massima serenità la mia versione dei fatti”.