Sono 25 in totlae gli indagati, di età compresa tra i 19 e i 76 anni, coinvolti nell’inchiesta sull’organizzazione suprematista e neonazista sotto la direzione delle Direzioni distrettuali antiterrorismo delle Procure di Bologna e Napoli, con il coordinamento della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Eseguite in totale 12 custodie cautelari in carcere e 25 perquisizioni a Bologna, Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza.
Ecco i nomi dei 12 arrestati: Daniele e Federico Trevisani, 37 e 33 anni, di San Benedetto in Val di Sambro, Andrea Ziosi, 37 anni, di Bologna, Salvatore Nicotra, 45 anni, di Granarolo Emilia e Alessandro Giuliano, 51 anni, di Galliera, Luca Porta, 50 anni di Rho (Milano), Simone Sperotto, 19 anni, di Thiene (Vicenza), Valerio Tellenio, 22 anni, di Fano (Pesaro), Pierluigi Cilano, 26 anni, di Palermo, Diego Cavallucci, 44 anni, di Pescara, Davide Armenise, 36 anni, di Bari, Giuseppe (Joe) Fallisi 76 anni, tenore di Ostuni (Brindisi). Nel corso delle perquisizioni, a carico dei 25 indagati, sono stati sequestrati non solo cimeli, bandiere e materiale con simboli nazisti o neofascisti, ma anche armi da taglio e armi da sparo.
L’organizzazione, si legge in una nota diffusa dalla Questura bolognese, era attiva “anche in rete sulla piattaforma Telegram ‘Werwolf Division'”. L’accusa è quella di “avere, a vario titolo, promosso, organizzato e preso parte all’associazione ‘Werwolf division’, successivamente rinominata ‘Divisione Nuova alba’”, che “seguendo ideali suprematisti e neonazisti, nella loro espressione più estrema dell’accelerazionismo, e basandosi anche sulla negazione e sull’apologia della Shoah, mirava a sovvertire l’attuale ordinamento per instaurare uno Stato etico ed autoritario incentrato sulla ‘razza ariana’, anche con il progetto di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni”.
Il gruppo neonazista svolgeva la propria attività di propaganda e reclutamento di “nuovi uomini e donne pronti alla rivoluzione” sia attraverso gruppi Telegram denominati “Werwolf Division Discussioni” e “Movimento Nuova Alba” (quest’ultimo ancora più ristretto e nato in un secondo momento con la finalità di occultare le progettualità più violente e strumentale anche alla formazione di “guerrieri) sia con incontri dal vivo. Il gruppo si definiva “segreto, composto da pochi camerati validi e fedeli, pronti ad agire”. L’obiettivo del gruppo, secondo gli inquirenti, sarebbe stato quello di arrivare ad un “sovvertimento dell’attuale ordinamento per l’instaurazione di uno Stato etico e autoritario” incentrato sulla “razza ariana” anche con la progettazione di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni, tra cui il premier Giorgia Meloni. Tra i bersagli, anche un economista del World Economic Forum.