Un anno fa ci siamo occupati della presunta compravendita di una casa popolare a Bisceglie. Non è il primo caso e non sarà neppure l’ultimo; da un lato per la legge italiana pro abusivi, dall’altro per via dei mancati controlli dell’Arca. La storia già all’epoca era molto controversa. L’acquirente annunciava di aver versato una certa cifra; la venditrice, una donna con problemi di droga e alcol, accusava di essere stata raggirata. Una vicenda finita in Tribunale.
Qualche giorno fa una certa Maria ci ha contattato per avere un aiuto. Dopo qualche verifica sul posto abbiamo realizzato che si trattava della stessa donna che all’epoca avrebbe venduto la casa popolare. La rivendica e rilancia le accuse. Le cose, però, non starebbero come dice Maria, tra l’altro insoddisfatta dell’accoglienza ricevuta dalla Caritas. Anche in questo caso Maria non dice tutta la verità.
Approfondendo la sua storia abbiano accertato il degrado in cui i fatti si svolgono. La donna ormai non è più credibile, perché a causa dell’abuso di sostanze non riesce più a discernere in maniera netta le menzogne dalla verità. Di sicuro alle spalle c’è una vita distrutta dalla droga e dall’alcol, oltre a un rapporto malato col quello che dice essere il suo compagno. Un uomo capace di giustificare il fatto che Maria si prostituisca. Proprio per questa sua vita, Maria si è ammalata di HIV e nonostante questo, per riuscire a racimolare qualche soldo, continua a vendere il suo corpo. Nel video potrete vedere, al pari nostro, l’evoluzione del racconto e le verità che man mano emergono. Tornando alla compravendita della casa, intanto ribadiamo lo sconcerto generale; la permanenza nell’immobile di chi non ha titolo; un legittimo assegnatario ancora in attesa e i tempi della giustizia italiana lenti, troppo lenti.