La Procura di Bari vuole vederci chiaro. L’inchiesta sul giro di prostituzione minorile che ha portato all’arresto di 8 persone e a 2 obblighi di dimora, si allarga. Non solo per cercare gli altri clienti e scoprire chi di loro era consapevole dell’età delle ragazzine coinvolte, ma anche per scovare altre escort e altre giovanissime sfruttate. Così come si indagherà sui proprietari e i gestori di b&b e strutture ricettive in cui avvenivano gli incontri con i clienti.
Emerge però un retroscena dalle carte dell’inchiesta. Alla base delle indagini ci sarebbero delle frizioni tra le due squadre di ragazze dedite alla prostituzione. A far scoppiare il conflitto tra quelle che “un tempo erano tutte amiche” la prima denuncia di una minorenne. “Il gruppo della Lopez riteneva che fosse stata un’altra non indagata a spifferare alla madre della minore che la figlia si prostituiva per loro conto e lo avrebbe fatto per gelosia nei confronti della squadra Lopez-Devito che, grazie all’affiliazione della minore, aveva incrementato considerevolmente i guadagni”.
La Lopez telefonò nell’albergo in cui sapeva che l’altra si stava prostituendo “per crearle problemi, fingendosi la moglie affranta di un uomo che stava consumando un rapporto con una prostituta”, si legge nelle carte. “Mio marito è appena sceso da una escort alla 1312… la signorina ogni volta che viene a Bari si vede con mio marito”, le sue parole. Nei giorni successivi si è consumata la vendetta con l’altra ragazza che si sarebbe recata sotto casa della Lopez, colpendo il cancello con una mazza da baseball. Ma non finisce qui. Qualche mese dopo la stessa Lopez fu afferrata per i capelli e fatta cadere all’esterno di un parrucchiere.