Fabio Carlino, il 47enne imprenditore leccese finito agli arresti domiciliari nell’inchiesta barese sul giro di prostituzione minorile, torna in libertà. L’uomo, accusato di aver pagato minorenni per avere rapporti sessuali con loro, ha infatti chiesto di patteggiare la pena di un anno e 8 mesi. La Procura ha dato il via libera alla revoca della misura cautelare.
Se ne discuterà il 3 ottobre, giorno in cui prenderà il via il processo in cui sono coinvolte altre persone. Il gip di Bari Giuseppe Ronzino ha disposto il giudizio immediato per 7 persone accusate di aver indotto, favorito, sfruttato, gestito e organizzato la prostituzione di quattro ragazze minorenni, parti offese in questo procedimento. Si tratta delle quattro «Squad girls» (così si chiamavano reciprocamente sui social) Marilena Lopez (35 anni), la 21enne Antonella Albanese, Federica Devito (25 anni), Elisabetta Manzari (24) e di Nicola Basile (25 anni), Roberto Urbino (42) e Ruggiero Doronzo (29).
Con loro sono indagate altre tre persone, tra cui Fabio Carlino, per le quali, però, non è stato disposto il giudizio immediato. Gli altri due sono il gestore del b&b di Bari Michele Annoscia (che avrebbe saputo che nella sua struttura avveniva la prostituzione) e l’avvocato leccese Stefano Chiriatti, assieme a Carlino presunto cliente delle ragazze. Le indagini, coordinate dal pm Matteo Soave e condotte dalla Squadra mobile, portarono lo scorso 13 maggio all’esecuzione di 10 misure cautelari. I fatti risalgono al periodo tra il 2021 e 2022, quando le ragazze avevano appena 16 anni.