“Bisogna avere un approccio più umanistico della vita, con meno tecnicismi”. Parola di Ermal, un giovane studente di psicologia con cui abbiamo parlato di quanto accaduto ieri sera in via Abbrescia, completamente chiusa al traffico per la festa organizzata dal pub “Arcimboldo Spirits&Fruit” che ha spento le quattro candeline.
Ciò che è accaduto è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, spingendo i residenti a presentare un esposto in Procura contro la movida selvaggia che porta, stando a quanto detto da loro, all’uso di droga e atti osceni nei portoni.
Siamo andati nella via interessata dove abbiamo incontrato Ermal. Di certo non ci aspettavamo questo approccio filosofico. “Io penso che la normalità uccida, bisogna sperimentare per comprendere fino in fondo la vita. Questo vale per tutto anche per la movida. Con gli anni che abbiamo avuto, credo sia normale cercare di evadere dall’ordinario. Non è un bene per i residenti, assuefatti anche da queste giornate di festa che ci sono state, ma probabilmente con i giusti accorgimenti tutti potremmo riuscire a trovare un equilibrio”.