“Le scriventi Segreterie Regionali, preoccupate per l’emanazione della determina a firma di Innova Puglia, richiedono con estrema urgenza un incontro al fine di condividere un protocollo d’intesa inequivocabile e non interpretabile in fase di aggiudicazione di gare avente come contenuto unico la salvaguardia occupazionale e reddituale alle stesse condizioni oggi preesistenti delle lavoratrici e lavoratori che prestano attualmente servizio presso le strutture ospedaliere regionali”.
È la richiesta avanzata da Filcams Cgil Puglia, Fisascat Cisl Puglia e Uiltucs Uil Puglia in una nota inviata alla Regione Puglia e ai Direttori Generali delle Asl in merito al nuovo bando di gara per l’affidamento del servizio mensa in tutte le strutture sanitarie e ospedaliere della Regione.
“La nostra richiesta di un protocollo con regole certe nasce dalla poca chiarezza:
– nell’individuare come unico criterio l’aggiudicazione della gara all’offerta economica più vantaggiosa senza che le società concorrenti in gara siano vincolate ad assumere l’elenco del personale oggi in servizio alle stesse condizioni economiche, giuridiche e reddituali;
– l’assenza nel bando degli elenchi preventivi di tutto il personale in servizio che indichi livelli e parametri contrattuali;
– in ordine alle modalità di esecuzione dei pasti, per i siti dove è prevista la chiusura delle cucine;
– all’assenza nel bando di gara della preparazione dei pasti per il personale dipendente delle ASL, così come invece assunto come impegno di Regione Puglia negli incontri precedenti”.
“Pertanto, stigmatizzando il vostro comportamento assunto nel ritenere non necessario un confronto con le OO.SS. prima della pubblicazione di una gara di tale importanza, vi comunichiamo che se non riceveremo tangibili rassicurazioni, manifesteremo con le lavoratrici e i lavoratori sotto la sala consigliare della regione Puglia per chiedere a tutto il consiglio di votare un emendamento all’unanimità in difesa delle oltre 500 addette in appalto e le loro famiglie anche ipotizzando un percorso di internalizzazione come fatto con altri settori sanitari”, concludono i sindacati.