Un centinaio di lavoratori delle mense ospedaliere stanno protestando davanti alla sede della presidenza della Regione Puglia, sul lungomare di Bari, per chiedere al governatore Michele Emiliano di ritirare in autotutela il bando per la gestione del servizio delle mense ospedaliere in Puglia.
Il sit-in è organizzato dai sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil: i rappresentanti sono stati ricevuti dal segretario generale della presidenza, Roberto Venneri, e dal direttore del dipartimento regionale per la Salute, Vito Montanaro.
Il bando scade domani alle 12 e, secondo i sindacati, se fosse portato a termine provocherebbe “una bomba sociale”, con un migliaio di posti di lavoro a rischio. Di “macelleria sociale” parlano il segretario generale della Uil Puglia Franco Busto e il segretario generale della Uiltucs Puglia, Giuseppe Zimmari.
“La crisi occupazionale in Puglia – evidenziano – sta assumendo contorni a dir poco drammatici, tra esuberi e licenziamenti che fioccano ormai con cadenza quotidiana. Ecco perché fa rabbia quando il pubblico, che dovrebbe dare il buon esempio e, per definizione, tutelare un diritto costituzionale, diventa protagonista di un caso di probabile macelleria sociale e occupazionale come nel caso del bando per le mense ospedaliere”.
“Il nuovo bando – spiegano i manifestanti – rischia di lasciare a casa quasi la metà degli addetti, considerato che l’incidenza del costo del personale, rispetto alle condizioni precedenti, è stato ridotto dal’80% al 49%, guarda caso sotto la soglia minima del 50% utile a far scattare la clausola sociale”.