Chi risulterà condannato, anche in via non definitiva, per alcuni delitti commessi all’interno della famiglia o del nucleo familiare, come ad esempio la violenza o lo stalking, perderà l’assegnazione della casa popolare. A stabilirlo è la proposta di legge approvata in giornata dalla V commissione del Consiglio regionale pugliese che modifica la legge regionale del 2014 sull’assegnazione delle case di edilizia residenziale. Solo la persona condannata perderà l’assegnazione, mentre i conviventi non perderanno il diritto di abitazione e subentreranno nella titolarità del contratto. Altre modifiche intervengono sul procedimento per l’assegnazione tramite bando pubblico, sui punteggi da attribuire, sull’accertamento del reddito, sulla facoltà dei comuni di pubblicare bandi integrativi, sulla verifica dei requisiti prima dell’assegnazione, sulla disponibilità degli alloggi da assegnare, sui tempi per la scelta e consegna degli alloggi, sul subentro nel contratto di locazione e domanda di assegnazione.
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- di: Raffaele Caruso
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