Come entrare nelle grazie di Elio Sannicandro? È questa la domanda che si facevano due imprenditori intercettati dalla Guardia di Finanza in merito all’inchiesta che coinvolge il commissario delegato per il dissesto idrogeologico, ma anche l’assessore Giovanni Stea, l’avvocato Salvatore Campanelli e il funzionario regionale Daniele Sgaramella.
Come si evince su Repubblica, la Guardia di Finanza sta capendo in che modo gli imprenditori erano spinti a ungere l’ingranaggio, presumibilmente messo su da uno degli uomini di fiducia del governatore Michele Emiliano. Un sistema messo in piedi da Sannicandro che secondo la Procura di Bari è simile a quello creato da Lerario per la gestione degli appalti milionari della Protezione Civile.
Un’assegnazione di appalti occulta sui cui sono stati puntati i riflettori dopo la registrazione tra l’ingegnere di Noci, Gianmario Conforti, della Arevà, e un imprenditore foggiano che voleva entrare nel giro. Nelle intercettazioni si parla di otto gare sui cui pare Sannicandro desse delle dritte per far vincere gli imprenditori interessati.
Gli investigatori hanno anche riscontrato che alcuni professionisti, non cedendo alle pressioni, sarebbero stati tagliati fuori estromettendoli dai cantieri in cui erano a lavoro. Secondo una intercettazione un appaltatore di un cantiere di Grumo all’ingegner Conforti ha fatto presente di essere stato mandato via dal cantiere per non aver accettato l’incremento delle lavorazioni di circa 150mila euro e non aveva aderito alla richiesta di Sannicandro che gli aveva chiesto un ritorno del 50% delle somme aggiuntive di cui sopra.