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Puzza di cadavere dal frigorifero, nella “stalla” di Pamela: “Ha rischiato di farci saltare in aria”

20 Aprile 2023
– Autore: Antonio Loconte
20 Aprile 2023
– Autore: Antonio Loconte

Quando abbiamo aperto il frigorifero chiuso da anni, spento e pieno di cibo, la puzza di cadavere ha rischiato di farci svenire. Eravamo appena riusciti a fare i conti con i miasmi degli alimenti in putrefazione e il forte odore di urina, candeggina e bruciato, ma nella stanza dove è conservato il frigorifero abitato da decine di mosche e altri insetti, non siamo riusciti a resistere. Non avremmo mai potuto immaginare condizioni di vita peggiori rispetto a quelle segnalateci da alcuni vicini di casa, nel quartiere Japigia di Bari. Sono tutti costretti a restare barricati in casa, perché dall’immobile al secondo piano fuoriesce ogni tipo di cattivo odore. Una situazione già oggi insostenibile, ma con l’arrivo dell’estate e il conseguente aumento delle temperature è persino destinata a peggiorare. Pamela non va neppure in bagno. Ogni volta che scarica il water o apre un rubinetto l’acqua crea vistose perdite. L’episodio che più di ogni altro ha preoccupato i residenti del palazzo è avvenuto nel cuore della notte, un paio di mesi fa. La presa elettrica in cucina, anche a causa della vetustà dell’impianto, è andata in corto. Solo il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco ha evitato che la bombola del gas saltasse in aria. In cucina, tra resti di cibo, pentole e padelle in condizioni nauseabonde, Pamela continua a preparare il pranzo. Il bagno è inservibile, la stanza da letto e quella dove Pamela si intrattiene a vedere la televisione sono discariche. Sul pavimento le suole delle scarpe restano appiccicate. Insomma, Pamela e per buona parte della giornata anche il suo fidanzato Antonio, vive in condizioni disumane. Dice di esserne consapevole, ma dice anche di fare tutti i giorni le pulizie. Una donna confusa, che vive della misera pensione d’invalidità. Una bomba a orologeria che va al più presto disinnescata. Siamo certi che le istituzioni competenti non resteranno a guardare. Secondo quanto ci risulta, infatti, il caso non è mai stato attenzionato prima d’ora.