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Raccolta fondi per Melissa. Dubbi sull’acquisto del capannone da 1,5 milioni: indaga la Finanza

23 Ottobre 2023
– Autore: Raffaele Caruso
23 Ottobre 2023
– Autore: Raffaele Caruso

Nel 2020 la storia della piccola Melissa, affetta da Sma 1 e bisognosa di un farmaco del valore di oltre 2 milioni di euro, ha commosso l’Italia intera. Grazie alla raccolta fondi, Melissa è riuscita a volare a Dubai per la somministrazione del Zolgensma e i suoi miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti. L’enorme cifra raccolta però ha scatenato maldicenze e accuse, soprattutto tre anni dopo quando l’azienda di famiglia, la mamma in particolare, si è aggiudicata all’asta un compendio industriale versando circa 1,5 milioni di euro per aggiudicarsi il compendio. I dubbi sull’impiego dei soldi della raccolta fondi hanno portato Maria Preite, fautrice della raccolta fondi che ha tentato senza successo di aggiudicarsi l’asta telematica contro la mamma di Melissa, e altri 10 benefattori a presentare un esposto in Procura per fare chiarezza sul caso. Dopo aver ascoltato le perplessità proprio della Preite e fatto visita ai genitori di Melissa, torniamo ad occuparci del caso.

La denuncia infatti ha avuto seguito e le indagini sono state affidate alla Guardia di Finanza. Non sono iscritte al momento persone nel registro degli indagati, ma qualcuno è stato sentito. Siamo entrati in possesso di alcuni documenti legati al bilancio dell’azienda familiare, scoprendo che 830mila euro fanno riferimento ad un mutuo ipotecario con prefinanziamento della Banca Popolare di Bari. Ci sono altri 100mila euro con cessione delle fatture ad Intesa San Paolo, altri 100mila euro relativi ad un finanziamento di crowdfunding, altri 27mila euro relativi ad un prestito del famoso “Zio Pasquale” e 340mila euro come frutto del lavoro dell’azienda di souvenirs e bomboniere della mamma di Melissa. Restiamo a disposizione di tutti per eventuali chiarimenti.