Una maratona di ventiquattro ore nelle sale operatorie del Policlinico di Bari per restituire una nuova speranza di vita a nove pazienti attraverso il trapianto. Tra venerdì 25 e sabato 26 ottobre sono stati effettuati due trapianti di cuore, quattro di rene e tre di fegato, grazie alla generosità dei donatori di organi, i cui prelievi sono stati eseguiti nelle città di Brindisi, Lecce e da due donatori fuori regione.
Nelle sale operatorie di Asclepios sono state impegnate in simultanea l’equipe della cardiochirurgia diretta dal prof. Tommaso Bottio, della chirurgia epatobiliare diretta dal prof. Francesco Tandoi e quella dell’urologia diretta dal prof. Pasquale Ditonno.“Il Centro regionale trapianti ha coordinato le equipe di prelievo su quattro sedi diverse. La grande squadra trapiantologica della nostra regione si è dimostrata ancora una volta all’altezza. Quando c’è un donatore compatibile tutti si mobilitano e sono pronti a qualsiasi ora a prendere un aereo e raggiungere un centro fuori regione”, ha commentato il prof. Loreto Gesualdo, coordinatore del Crt e direttore del dipartimento trapianti del Policlinico di Bari.Il direttore generale dell’ospedale universitario barese, Antonio Sanguedolce, ha voluto ricordare il grande impegno multidisciplinare a cui è stata chiamata la sua struttura: “C’è stato un grande impegno di tutte le equipe del Policlinico concentrato nell’arco di pochissime ore. La grande professionalità e lo spirito di sacrificio dei nostri operatori hanno consentito di affrontare una sfida impegnativa, portando a termine con successo interventi di altissima complessità. A tutti va un grande ringraziamento. Il Policlinico di Bari è in continua e rapida crescita ed è sempre più ai massimi livelli in Italia nel settore trapianti.”
Con questo risultato l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Piemontese, ha voluto rimarcare che: “Il Policlinico di Bari si conferma un’eccellenza nazionale nella chirurgia trapiantologica, un’attività di straordinaria complessità che richiede organizzazione e competenza. Questo risultato, però, non è solo un successo clinico di un singolo centro, ma il segno di quanto sia forte la rete di solidarietà nella nostra regione. Tre aziende sanitarie e ospedaliere coinvolte, nove equipe chirurgiche, medici e operatori pronti a intervenire, a cui va il mio ringraziamento. E poi non possiamo dimenticare che tutto parte dalla sensibilità dei donatori o delle loro famiglie. Ogni donazione rappresenta un atto di generosità che permette di salvare vite e dare nuova speranza a chi è in attesa di un trapianto e su questo dobbiamo e possiamo ancora fare meglio”.