“Cose mai viste e sentite. A conclusione di questa giornata inutile dobbiamo pure sentire Emiliano, in conferenza stampa, assimilare i nostri sguardi a quelli visti da lui nelle aule di giustizia. Si riferiva agli sguardi dei giudici, degli avvocati, dei cancellieri, della polizia giudiziaria, degli ausiliari, del personale delle pulizie o forse degli imputati? Ma non si vergogna di dire queste cose, intorbidendo le acque e aggredendo persone libere, mentre egli è per davvero circondato da casi sottoposti alla giustizia e autori di gravi nefandezze da mala amministrazione, in una Regione peraltro assediata dalla questione morale su cui egli non ha ancora detto una sola parola? Stiamo valutando l’ipotesi di querelarlo”. A parlare sono il Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati e del capogruppo in Consiglio regionale Ruggiero Mennea, in merito alle dichiarazioni del presidente della Regione, Michele Emiliano, sullo spostamento dei consiglieri di Azione tra le file dell’opposizione, specialmente nei confronti del consigliere Sergio Clemente, passato in Azione, di lasciare l’incarico di componente dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, ruolo riconosciuto alla maggioranza.
“Ciò detto, una cronaca assurda quella odierna. Emiliano, quasi sempre assente dai lavori del Consiglio, interviene in aula per appropriarsi di un posto di segretario d’aula, in violazione dello Statuto, attestando che questo argomento sia in cima alle pene dei pugliesi. Ma dove vive? E pur di raggiungere questo suo disegno fa saltare il Consiglio con all’ordine del giorno un argomento veramente penoso per la vita dei pugliesi: le liste d’attesa in sanità. E speriamo che la Presidente Capone abbia a mente la sua funzione terza e imparziale, riconvocando subito il Consiglio regionale sugli argomenti non trattati oggi, senza subire i diktat di Emiliano che in aula ha annunciato la sospensione delle attività consiliari, attribuendosi con arroganza e fare padronale una funzione che non ha. Emiliano non si rassegna, purtroppo, all’idea di Consiglieri regionali impegnati sulle cose concrete e quindi nella segnalazione dei suoi inadempimenti e sostituendolo con fatica e impegno, e per far questo pretende addirittura la violazione delle norme statutarie, rischiando di trasformare il Consiglio regionale in una banda di briganti: detto parafrasando Sant’Agostino. Non si rende conto di un fatto molto semplice. Ai pugliesi non importa nulla dei suoi giochi di potere e lo vorrebbero vedere impegnato giorno e notte su cose più importanti e con la stessa foga che ci mette sulle cose effimere e inutili. È penoso vedere la nostra Regione spiccare in Italia e in Puglia solo per soluzioni ai problemi proposti dai Consiglieri regionali, come nel nostro caso sugli screening neonatali estesi e sui test genetici per i tumori al seno e al colon. E la prova di quanto diciamo consiste nel fatto che nessun cittadino pugliese, interpellato sul punto, sia in grado di riferire una sola cosa concreta e utile per lenire le pene delle persone, che porti la firma Emiliano o il senso del suo impegno.”